Harry Potter

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"Avvenire" e Harry Potter: botta e risposta

(24 maggio 2001)

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PERPLESSITA' SU HARRY POTTER
Lettera al quotidiano "Avvenire" pubblicata il 24 Maggio

Caro Direttore, ho regalato a mia figlia di dieci anni un libro di Harry Potter, pubblicizzato da un settimanale cattolico. Dopo aver approfondito i temi trattati con l'insegnante di mia figlia, di una scuola cattolica, abbiamo maturato il giudizio che tali libri (per ragazzi da sette a quattordici anni) suscitano il desiderio di conoscere in modo dettagliato la magia. Ciò è ben diverso dalle vecchie fiabe della nostra infanzia, nelle quali la magia era del tutto innocente ed aiutava a sognare. Nei libri di Harry Potter la fantasia naviga in un inverosimile imparato a scuola con lugubri lezioni di magia, che invitano il lettore ad una loro "messa in pratica" per acquisire potere contro le avversità. Inoltre le recensioni di altri libri dello stesso editore, ad arte inserite a fine romanzo, inneggiano addirittura ai poteri occulti. Desidero mettere in guardia genitori ed educatori su questa serie di libri, di enorme successo commerciale e diffusissimi tra i giovani. I nostri ragazzi hanno bisogno di gioiose stimolazioni alla fantasia e di essere orientati verso la via, la verità e la vita che è Cristo, come afferma il Santo Padre nel Messaggio per la 38' Giornata mondiale per le vocazioni. - Una mamma preoccupata, Bergamo.

RISPONDE la Redazione:
Gentile signora, fin dalle prime avvisaglie del fenomeno, "Avvenire" ha seguito con molto interesse - e anche con una punta di apprensione - il "ciclone" Harry Potter, che nel frattempo ha assunto proporzioni enormi (gli ultimi dati riferiscono di oltre cento milioni di copie diffuse in tutto il mondo). A occuparsene, sul nostro giornale, è stato anche il professor Massimo Introvigne, uno dei più noto esperti di esoterismo e nuove religioni a livello internazionale. Il suo è stato un "verdetto" ampiamente positivo, che ci sentiamo di condividere. Introvigne ha infatti assolto l'aspirante mago Harry Potter da ogni sospetto di propaganda occulta e/o occultistica.
Lo spirito, infatti, è proprio quello delle fiabe della nostra infanzia, anche se aggiornato ai gusti e al contesto dei nostri anni. E anche la magia di cui si parla in quei libri, in definitiva, è "innocente" e può anzi essere intesa in senso positivo, come metafora di una crescita personale - la saga di Harry Potter si rivolge anzitutto agli adolescenti - che aiuta appunto a contrastare le avversità. Certo, manca un richiamo esplicito alla fede cristiana, ma il clima generale dei romanzi non è, almeno fino a questo momento, anticristiano. Come comportarsi con i figli che chiedono notizie su incantesimi e sortilegi? Forse nello stesso modo in cui reagiremmo davanti alla curiosità di un ragazzo che ha appena visto un film di fantascienza e vuole sapere tutto sui motori interstellari: aiutandolo, cioè, a distinguere tra realtà e fantasia.

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