CESNUR - center for studies on new religions

Il lavaggio del cervello: realtà o mito?

di Maria Immacolata Macioti (La critica Sociologica, n. 141, 2002, pp. 135-136)

Ampio e confuso anche a causa di paure e ansie, il dibattito sul brainwashing o "lavaggio del cervello". Un tema che ha toccato da vicino la politica e la religione, che ha coinvolto giovani, adulti. Famiglie.

Ne ricostruisce i principali percorsi Massimo Introvigne, che ipotizza la presenza di tre principali tipi di modelli a riguardo, di cui il primo attinente alla deriva psicologica e psichiatrica: e si possono inserire in questo modello gli studiosi che si propongono di spiegare il perché del successo, nel '900, di ideologie totalitarie che avrebbero seminato infinite perdite di vite umane e distruzioni. Il secondo modello è da leggersi, secondo l'autore, in relazione alla propaganda della CIA che accusa le tecniche di indottrinamento russe e cinesi. II terzo infine è quello del passaggio dal settore politico a quello del religioso. Grandi accusate, le cosiddette sette.

Si tratta di un argomento appassionatamente seguito e dibattuto, che si è tradotto in comportamenti diversi, negli ultimi decenni, da parte degli stati. Laddove ad esempio l'Italia ha dichiarato illegale il plagio nel 1981, dopo un acceso e aspro dibattito in merito, la Francia invece, dopo l'uscita di un contestatissimo rapporto sulle cosiddette sette ha approvato la possibilità di perseguire legalmente la "soggezione psicologica" nel 2001.

Come è suo costume Introvigne si mostra in questo testo particolarmente informato. Particolarmente interessante appare la sezione relativa a La Cia e il lavaggio del cervello in cui si dà conto, al di là di obiettivi largamente noti (v. la campagna contro l'ipotizzato lavaggio del cervello da parte comunista o il Manuale del lavaggio del cervello di Kenneth Goff e di L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology) anche di meno noti esperimenti della CIA in merito.

Il testo conclude osservando come una "sobria analisi del nesso fra tecniche di persuasione, contenuti e comportamenti futuri probabili" sia "suscettibile di interessare insieme gli studiosi accademici, gli oppositori delle "sette" moderati, le autorità di polizia e anche chi critica le "sette" partendo da presupposti filosofici o teologici" (p. 150) mentre, secondo Introvigne, non è difendibile l'idea che esistano metodi di persuasione di per sé illegali, a prescindere dai contenuti e laddove non si faccia ricorso alla violenza fisica o a sostanze chimiche.

Si tratta di una posizione che mi sembra sostanzialmente condivisibile sul piano dei principi (come spiegare altrimenti le migliaia di persone coinvolte in quelli che gli studiosi chiamano nuovi movimenti religiosi e i media sette? Tutti deboli di mente? tutti plagiati?), anche se non tiene conto - ma sarebbe stato difficile, in questa sede - dell'ansia e del dolore delle persone coinvolte in prima persona oltre che dei familiari, non sempre in grado di comprendere e approvare certe scelte di vita che in definitiva allontanano vari giovani dalle loro precedenti appartenenze familiari e amicali, rendendo più marcata ed evidente una frattura evidentemente preesistente.

Quindi, un testo agile, informato. Chiaro. In cui però non troviamo traccia (ma non era questo l'intento dell'autore) degli sconvolgimenti e delle ansie che accompagnano certe scelte anche in campo religioso. L'approccio è di tipo giuridico formale.

Il lavaggio del cervello
ordina questo libro

Collana "Religioni e Movimenti"

BRAINWASHING AND MIND CONTROL CONTROVERSIES INDEX PAGE

[Home Page] [Cos'è il CESNUR] [Biblioteca del CESNUR] [Testi e documenti] [Libri] [Convegni]
cesnur e-mail
[Home Page] [About CESNUR] [CESNUR Library] [Texts & Documents] [Book Reviews] [Conferences]