Buffy Library

Il Buffy and Angel Italian Club (BAIC)

Ormai da tempo Buffy, la serie televisiva creata da Joss Whedon, non ha più bisogno di presentazioni. Sia il successo di pubblico che l’interesse critico e accademico che ha suscitato l’hanno resa celebre in tutto il mondo. Quello che forse ha bisogno di presentazioni è il riscontro che Buffy ha avuto sugli spettatori italiani. Dopo una prima accoglienza un po’ tiepida, quando il telefilm venne trasmesso per la prima volta nel nostro paese durante l’estate 2000, il serial, dedicato alla cacciatrice di vampiri californiana, è divenuto anche qui da noi un fenomeno di culto. Internet si è riempito di siti e mailing list ad esso dedicate, e l’audience si è mantenuto buono, nonostante le molte oscillazioni di collocazione nel palinsesto, che hanno visto Buffy finire persino nella fascia protetta pomeridiana con tanto di tagli.
Nel 2001, a solo un anno dalla sua prima apparizione in Italia, Buffy si trovava ad avere un suo fan club italiano: nasceva infatti il Buffy and Angel Italian Club (abbreviato BAIC), fondato da tre appassionati, Paola Pittoni, Andrea Jarok e Barbara Bucci. Attualmente il BAIC conta circa duecento iscritti, in maggioranza donne. L’età media è tra i 15 ed i 25 anni, tuttavia non mancano soci più giovani o anche più anziani. Una situazione del genere si può riscontrare anche nel fandom di altre serie recenti tipo Streghe, Dark Angel, gli ormai cessati Xena e Ally McBeal. Probabilmente il fatto di avere una protagonista donna sommato a sottotrame di tipo sentimentale rendono più facile l’identificazione del pubblico femminile. Tuttavia bisogna sottolineare che il BAIC è dedicato anche ad Angel (da non confondere con Dark Angel), telefilm incentrato sull’unico vampiro buono presente nelle prime tre stagioni di Buffy. Qui ecco nascere una particolarità: i fan della cacciatrice di Sunnydale sono interessati anche ad una serie finora inedita in Italia come Angel.
Molti “buffyani” sono stati disposti a spendere denaro per poterne acquistare dall’estero videocassette e DVD, ma siccome i prezzi non sono alla portata di tutti, il fan club stesso è intervenuto proiettandone episodi (insieme ad altri di Buffy non ancora trasmessi), agli incontri che organizza due volte al mese presso la ludoteca milanese La Città del Gioco. Oltre a tali incontri, momenti molto attesi dai soci, ma pure dagli appassionati non iscritti al club, sono le convention, la più importante delle quali è la BuffyCon che si tiene sempre a Milano a inizio dicembre con proiezioni, conferenze, sfilate di costumi ispirati alla serie, ecc. Il BAIC è stato presente anche in convention minori l’anno scorso a Crema e a Fiuggi.
Altre iniziative targate BAIC, oltre alla diffusione tra i soci di gadget annuali tipo magliette e cappellini, sono una mailing list, un sito Internet e la fanzine Bronze. La mailing list riservata ai soci permette loro, fra l’altro, di conoscersi nonostante la diversa collocazione geografica; Il sito Internet all’indirizzo www.nightisland.net/baic tiene informati su tutto ciò che riguarda il club, permettendo pure l’iscrizione on line. La fanzine, che prende il nome dal locale che appare spesso nel telefilm, è ricca di articoli sia su Buffy ed Angel che su vampiri e horror-fantasy in generale. La collaborazione poi ad essa è in pratica aperta a tutti.
Da notare come tra i fan dei telefilm creati da Joss Whedeon, spesso in origine poco interessati a tutto il mondo gotico- vampiresco, si diffondano in seguito passioni in qualche modo collaterali tipo quella per i romanzi di Anne Rice. Allargando poi lo spettro dell’indagine, si potrebbe addirittura ci si rende conto che spesso chi segue il fandom di una serie finisce per essere interessato a anche a molti altri telefilm. Segnaliamo, per esempio, che tre fondatori del BAIC erano anche dei patiti di Star Trek (attualmente la serie TV che vanta il maggior numero di appassionati nel nostro paese). Proprio dal fandom di Star Trek provengono molti soci BAIC. A sua volta tra i membri del Buffy and Angel Italian Club sono partite iniziative rivolte ad altri serial più recenti: se da un lato alcuni “buffyani” capeggiati da Francesco Spreafico, detto Lazarus Long, hanno fondato la mailing list Firefly Italy, dedicata ad una serie di fantascienza spaziale ideata sempre da Whedon, la presidentessa del BAIC, Paola Pittoni, ha una sua mailing list inerente ad Alias, un nuovo telefilm spionistico con sfumature esoteriche che con vampiri e simili non ha nulla a che spartire. Ci sono persino due ragazzi che, conosciutisi tra i fan di Buffy, ora stanno allestendo un fan club per Farscape, una serie molto innovativa nell’ambito della science fiction, addirittura mai trasmessa in Italia.
Da tutto questo si capisce come i patiti di Angel e Buffy rientrano ormai a pieno titolo nel mondo più ampio del fandom televisivo, una sottocultura con caratteristiche proprie ben evidenti: l’interesse è soprattutto rivolto verso produzioni statunitensi o comunque anglosassoni, mentre i generi che “tirano” maggiormente sono fantasy, horror e fantascienza. Di sicuro le fiction italiane e i telefilm realistici, anche quando hanno ascolti altissimi, raramente riescono ad avere fan club così ben organizzati come le serie americane d’argomento fantastico. Forse il motivo sta nei caratteri mitopoietici di tali produzioni che rispondono meglio di altri ai dubbi e ai timori delle nuove generazioni, le quali si trovano ad affrontare un mondo privo di ideali, dove conta solo il profitto e l’autoaffermazione. In Buffy, Angel e altri telefilm si presentano personaggi in lotta prima di tutto con sé stessi, alla ricerca di valori, non necessariamente tradizionali, da contrapporre alle ingiustizie del mondo.
Qualcuno potrà obbiettare che nelle ultime righe stiamo imparentando le serie TV con l’arte e la cultura. A questo qualcuno si può far presente come anche dall’ambito, solitamente considerato deteriore, del cinema splatter sia emerso un David Cronenberg, così come tra i fumettisti esistano degli autori apprezzati persino fra gli intellettuali. Perché negare quindi istanze artistiche nei telefilm? Ricordiamoci che addirittura il teatro e l’opera lirica sono partiti come rivolti non ad élite colte ma alle masse popolari.
(BAIC)