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Chi erano e chi sono i valdesi
Storia, dottrina e vita del movimento religioso che Valdo o Valdesio originò nel XII secolo a Lione

di Andrea Menegotto (il Domenicale, anno 4, numero 12, 20 marzo 2004)

Il movimento valdese, pur precedendo di circa quattro secoli l’opera di Lutero (1483-1546), è, in un certo senso, la matrice entro cui si forma – non solo in Italia – il primo protestantesimo. Le origini della Chiesa valdese sono avvolte nella leggenda. Del fondatore Valdo o Valdesio (e non «Pietro Valdo»: il nome «Pietro» fu aggiunto parecchi decenni, se non secoli, dopo la sua morte) si sa con certezza che era un mercante di Lione. Ha un’esperienza radicale di conversione incentrata sulla povertà e sul desiderio di predicare il Vangelo verso il 1170, e muore probabilmente nel 1206. Il contrasto con l’istituzione ecclesiastica di Valdo e dei suoi seguaci (chiamati «poveri di Lione» e solo più tardi «valdesi») è probabilmente più subito che cercato. Nonostante le condanne ecclesiastiche, dopo la morte di Valdo la separazione dei suoi seguaci da Roma non sembra irreversibile: un gruppo di «poveri di Lione» sotto la guida di Durando d’Osca (di cui pure poco si sa) si riconcilia con il Papa Innocenzo III (1160-1216) nel 1208. Altri «poveri», non «riconciliati», rimangono ai margini della Chiesa di Roma, in una posizione ambigua, o intraprendono decisamente il cammino della rottura, pur tra dissensi interni. Nel 1532 con il sinodo di Chanforan le comunità valdesi della Francia meridionale e del Piemonte – fiaccate dalle persecuzioni del tardo Quattrocento – aderiscono alla Riforma calvinista.
Dopo le molte persecuzioni nel corso dei secoli e le difficoltà che incontrano con il regime fascista, sulla base dell’articolo 8 della Costituzione i valdesi nel 1984 siglano un’Intesa con lo Stato italiano, negoziata per quasi trent’anni e successivamente integrata con la legge n. 409 del 5 ottobre 1993 in virtù della quale la confessione partecipa all’otto per mille del gettito IRPEF. Nel 1975 valdesi e metodisti italiani avevano realizzato un patto d’integrazione, creando una struttura amministrativa comune pur preservando le rispettive identità: le due Chiese integrate si presentano con il nome di «Chiesa Evangelica Valdese - Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste» con un unico organo esecutivo: la «Tavola Valdese».
È la stessa casa editrice valdese Claudiana di Torino ad essere specializzata nella pubblicazione di opere sulle origini e la storia dei valdesi. In particolare, si segnalano la Storia dei Valdesi in 3 volumi (1989-1990) e i libri di carattere più sintetico di Giorgio Tourn, fra cui I valdesi. La singolare vicenda di un popolo-chiesa, (19993).Lo stesso autore, pastore valdese e già presidente della Società di studi valdesi e del Centro culturale valdese di Torre Pellice, è autore di I valdesi: identità e storia, un breve testo divulgativo che analizza le specificità della realtà valdese odierna a partire dall’identità, dalla storia (le origini, come i valdesi arrivarono nelle Alpi piemontesi, la scelta dell’adesione alla Riforma protestante, le repressioni, il riconoscimento con le Lettere Patenti del 1848...) e dai luoghi. Il volume, inoltre, delinea con chiarezza i caratteri peculiari di questa minoranza religiosa e rappresenta perciò un compendio che riassume i caratteri peculiari di una realtà che rappresenta una parte non trascurabile della storia religiosa italiana ed europea.

ordina questo libroGiorgio Tourn, I valdesi: identità e storia, Claudiana (tel.: 011-6689804), Torino 2003, pp. 96, € 4.

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