CESNUR - center for studies on new religions

Asahara condannato a morte: "La chiave è nella dottrina"

di Massimo Introvigne (il Giornale, 28 febbraio 2004)

imgLa condanna a morte di Shoko Asahara, il leader del movimento giapponese Aum Shinri-kyo, responsabile di gravi crimini, induce a ritornare sui fatti del 1995. Il 20 marzo 1995 un attacco condotto con il gas nervino nella metropolitana di Tokyo da membri del movimento causa dodici morti e migliaia di feriti. Le successive indagini rivelano che l’attacco è stato condotto per distrarre l’attenzione della polizia, che sta indagando sugli omicidi di dissidenti e oppositori perpetrati da un gruppo vicino al leader, una “setta all’interno della setta”. Le rivelazioni causano enorme emozione in Giappone, e qualche imbarazzo nel mondo buddhista, dove Asahara aveva ricevuto elogi dal Dalai Lama e dalle massime autorità dello Sri Lanka.

La stampa parla di “lavaggio del cervello” e ripropone lo stereotipo della “setta”: un cliché messo in crisi dallo studio scientifico dei nuovi movimenti religiosi, ma irresistibile per certi media. Si pone tuttavia un problema: se – come i sostenitori dell’ipotesi del “lavaggio del cervello” assicurano – migliaia di “sette” sono “distruttive” e spingono i loro membri alla violenza, perché solo una decina di gruppi al mondo sono passati all’omicidio, al suicidio di massa o al terrorismo? Che cosa distingue queste “sette” dalle altre? Per anni vi è stato un animato dibattito fra sociologi e storici delle religioni, più propensi a rintracciare le cause dei comportamenti nelle dottrine, e psicologi e psichiatri, più interessati a ritrovare nel passaggio alla violenza le conseguenze di quella che già negli anni 1950 lo psichiatra Robert Jay Lifton chiamava “riforma del pensiero”, una tecnica (non infallibile) creata dai comunisti cinesi ma applicata anche da alcune “sette”.

Ma, proprio indagando sulle malefatte del movimento giapponese Aum Shinri-kyo, anche Lifton si è posto il problema di come identificare – fra migliaia di movimenti cui potrebbe essere applicato in astratto il suo modello della “riforma del pensiero” – quelli veramente pericolosi in quanto suscettibili di passare all’azione violenta. Nel suo studio su Aum Shinri-kyo, lo psichiatra americano propone diversi criteri per identificare quelle che chiama “sètte pronte a distruggere il mondo”. Il criterio che Lifton considera decisivo fa riferimento a una “ideologia secondo cui è lecito uccidere per curare: omicidio altruistico e distruzione del mondo altruistica”. Questi, tuttavia, sono con tutta evidenza elementi di carattere dottrinale.

Aum Shinri-kyo si è trovato in una situazione di contrasto con le autorità e di insuccesso rispetto alle sue previsioni di espansione analoga a quella di molti gruppi religiosi radicali. Tuttavia se qualcuno – come nel caso di Aum Shinri-kyo – ha nel suo repertorio dottrinale, alla voce “nemico”, anziché l’invito evangelico a porgere l’altra guancia la dottrina del poa, secondo la quale uccidere il nemico ingiusto è un gesto altruistico perché gli assicura una migliore reincarnazione, è più facile che, sottoposto a specifiche pressioni, prenda in considerazione tra le soluzioni possibili l’omicidio. Ma tutto questo equivale a dire ancora una volta che – per chiunque voglia seriamente studiare quali forme di religione “forte” siano pericolose – occorre prendere sul serio le dottrine.

[Home Page] [Cos'è il CESNUR] [Biblioteca del CESNUR] [Testi e documenti] [Libri] [Convegni]

[Home Page] [About CESNUR] [CESNUR Library] [Texts & Documents] [Book Reviews] [Conferences]