CESNUR - center for studies on new religions

Nel sangue rispunta la 'dottrina Carlos'

di Massimo Introvigne (il Giornale, 2 settembre 2004, p.10)

MartedÏ il mondo ha assistito a poche ore di distanza al massacro degli ostaggi nepalesi in Irak, a due stragi di Hamas su autobus di linea a Beersheba e allíattentato di una terrorista suicida a Mosca, seguita mercoledÏ dalla maggiore presa di ostaggi da parte di terroristi della storia recente, in una scuola dellíOssezia del Nord; e tutto questo mentre continuava la vicenda degli ostaggi francesi. Il martedÏ nero, che rischia di diventare settimana nera, rappresenta un salto di qualitý del terrorismo internazionale, ed Ë importante coglierne le drammatiche lezioni.
Anzitutto, le date scelte non sono casuali. Coincidono con la convention del Partito Repubblicano, e hanno lo scopo di confutare a colpi di bombe le affermazioni (vere) di Bush secondo cui la guerra al terrorismo ha fatto registrare importanti successi, e di togliere alla convention le prime pagine dei giornali riempiendole invece di orrori e di cadaveri. Il terrorismo internazionale ha acquisito capacitý di coordinamento davvero globali e sempre pi˜ cerca di influenzare i processi elettorali in Occidente. » vero che Kerry non abbandonerebbe certo la guerra al terrorismo: ma la punizione simbolica inflitta a Bush sarebbe per i terroristi una conferma del loro enorme potere.
Il barbaro massacro dei nepalesi fa seguito a uníoffensiva senza precedenti scatenata in Nepal dalla guerriglia comunista che si dichiara maoista, che Ë vista con romantica simpatia dalla sinistra internazionale ma Ë in realtý una masnada sanguinaria di ideologi del terrore, torturatori e criminali comuni. » difficile immaginare che i due attacchi non siano coordinati. La ìdottrina Carlosî, elaborata dal terrorista degli anni 1970 dal suo carcere francese, che prevede la collaborazione di tutte le forze anti-imperialiste e anti-americane, dai comunisti agli ultra-fondamentalisti islamici, evidentemente funziona anche in Nepal. NÈ si tratta di un paese irrilevante: la sua posizione strategica tra India e Cina Ë delicatissima, e i cinesi farebbero volentieri a meno di una vittoria in Nepal dei seguaci di un maoismo che gli eredi di Mao hanno abbandonato da anni.
Terzo: Hamas vuole mettere in difficoltý Bush e i repubblicani nei giorni in cui riconfermano la loro solidarietý a Sharon e al suo piano di ritiro da Gaza. Chi pensa che Hamas, maggioritario a Gaza, dovrebbe avere interesse a questo ritiro dimentica che per líattuale dirigenza di Hamas, la pi˜ estremista dalla fondazione del movimento, la peggiore delle guerre Ë preferibile alla migliore delle paci, perchÈ questíultima comporta comunque il riconoscimento arabo del diritto dello Stato di Israele a esistere.
Sembrerebbe, infine, che il sequestro dei francesi sia un errore del terrorismo. Se lo scopo Ë lottare contro la legge sul velo in Francia, il sequestro Ë un autogol: mette in difficoltý chi, come molti musulmani moderati e perfino figure autorevoli della Chiesa cattolica, considera la legge un errore, inducendolo a tacere per evitare di fare il gioco dei terroristi. Il fatto Ë, perÚ, che i terroristi non vogliono che la legge francese sia abrogata, nÈ pensano che líabrogazione sia possibile. Vogliono che la legge ci sia, e che sia odiata dai giovani musulmani europei, dove trovano tante reclute per il terrorismo. Hanno cosÏ trasformato quella che per Chirac doveva essere la festa laicista della sua entrata in vigore in una festa di sangue che, da Hebron a Falluja, gli ultra-fondamentalisti festeggiano per le strade urlando il loro odio per líOccidente.

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