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Luigi Berzano - PierLuigi Zoccatelli, Identità e identificazione. Il pluralismo religioso nell'entroterra palermitano, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma 2005

Recensione di Enzo Pace (Religioni e Società, anno XXI, n. 55, maggio-agosto 2006, pp. 122-123)

La Sicilia per molti versi rappresenta, dal punto di vista socio-religioso, una linea di frontiera. Non solo rispetto all’islam e al mondo arabo-musulmano, ma anche nei confronti del cattolicesimo, che forse non è mai stato integralmente romano. Il pensiero corre alle non rare figure di laici e illuminati vescovi che hanno saputo guardare al di là della frontiera e che hanno, ad esempio, in tempi non sospetti, invitato la Chiesa locale ad aprirsi al dialogo con il mondo musulmano o a guardare in faccia lo stato della religiosità popolare. Un nome fra i tanti: quello di Monsignor Angelo Ficarra (Canicattì 1885-1959), vescovo di Patti, dimissionario d’autorità, come ci ricordano Leonardo Sciascia (Dalle parti degli infedeli, Sellerio, Palermo 1979) e Roberto Cipriani (Introduzione a: A. Ficarra, Le devozioni materiali, La Zisa, Palermo 1990), a causa sia delle analisi impietose che egli aveva condotto sulla religiosità dei siciliani sia della distanza critica che aveva assunto nei confronti dello strapotere della Democrazia Cristiana nell’isola. Ciò che egli aveva osato rilevare era il fatto che il cristianesimo non era tanto una religione di un popolo adunato attorno alla Chiesa, ma un mosaico di santi locali cui “fare una festa più clamorosa e appariscente dell’altra parrocchia e […] ascoltare forse la messa in quel giorno”. Per tutte queste ragioni la Sicilia meritava un lavoro di scavo che, utilizzando una pluralità di strumenti sia quantitativi che qualitativi, restituisse un’immagine più mossa di quella che tradizionalmente ne abbiamo. Si deve a Introvigne e Berzano, in un primo impegnativo lavoro (La sfida infinita, Sciascia, Caltanissetta 1994), la ricostruzione precisa non solo dell’universo delle credenze cattoliche e della tenuta o meno dei suoi confini simbolici, quanto piuttosto la rilevazione puntuale di un pluralismo religioso che, per molti aspetti, si discosta da altre realtà regionali italiane. La Sicilia è terra d’elezione del pentecostalismo protestante e area d’espansione dei Testimoni di Geova. Ciò che già allora, inoltre, colpiva, era che in termini comparativi con altre regioni del centro e del nord Italia, i siciliani mediamente non erano poi così legati a forme magico-superstiziose o a credenze neo-magiche più che altrove. Anzi, a commento della parte del campione dell’indagine sulla religiosità in Italia, condotta da Cesareo, Cipriani, Garelli, Lanzetti e Rovati, avevamo anche noi notato come le credenze nell’occulto erano leggermente più diffuse in alcune aree del Nordest che non in Sicilia. Cose del resto che anche Roberto Cipriani con il suo La religione dei valori (1992) e successivamente Chiara Canta nel suo La religiosità in Sicilia (1995), pubblicata sempre dalla stessa casa editrice che possiamo dire in assoluto una delle più attente alle ricerche di sociologia della religione, appunto la Sciascia di Caltanissetta, erano già emerse per l’area del Nisseno e per altre aree dell’isola.

Il libro di Berzano e Zoccatelli si inserisce in questo filone di studi, a circa dieci anni di distanza dal primo lavoro di Berzano e Introvigne. L’interesse del libro è dato perciò anche dal raffronto con la prima inchiesta. L’indagine è stata condotta nella diocesi di Monreale fra il 2003 e il 2005, su un campione di 3568 soggetti, sistematico e stratificato, costruito con precisione statistica da Pier Marco Ferraresi, per poter meglio pesare i legami e le relazioni sociali riferiti al mondo del lavoro, della scuola e della vita parrocchiale. Le conclusioni cui pervengono i due studiosi sono sostanzialmente due: da un punto di vista del ‘basso continuo’ della religiosità cattolica, l’area sondata non presenta novità di rilievo e appare soprattutto omogenea rispetto alle medie nazionali; dal punto di vista della persistenza di forme di pluralismo religioso, che invece appare, in termini statistici, più significativo che altrove in Italia (a fronte del 93,33% di chi si dichiara cattolico c’è il 4% che invece si dichiara apertamente appartenente ad altra religione, con uno scarto rispetto alla media nazionale di almeno tre punti percentuali). La mappa minuziosa che Zoccatelli ci fornisce fa parlare questo scarno dato statistico: vediamo così una realtà mossa, ricca di gruppi e movimenti (dalle Assemblee di Dio ai Testimoni di Geova, ma anche dai Mennoniti – sarebbe felice di saperlo il nostro Séguy – ai seguaci della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, meglio noti come Mormoni e alla Soka Gakkai, per l’area buddista).

Dunque siamo di fronte a un utile strumento conoscitivo che arricchisce ulteriormente le conoscenze ormai accumulate sulla realtà siciliana.

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Luigi Berzano - PierLuigi Zoccatelli
Identità e identificazione. Il pluralismo religioso nell'entroterra palermitano
Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma 2005