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La mitica stampa estera difende il killer Battisti

di Massimo Introvigne (Libero, 12 settembre 2009)

Vi preoccupate di che cosa pensa dell’Italia la mitica “stampa estera”? Vi fate impressionare dagli attacchi dei giornali di Parigi? Soffrite di una malattia, ma è arrivata la cura. Basta leggersi quello che questi giornali scrivono a proposito del caso Battisti. “Le Nouvel Observateur”, querelato da Silvio Berlusconi per avere battuto perfino il record di offese e insulti di “Repubblica”, sentenzia che “uno scrittore – Battisti, infatti, scrive romanzi gialli – non è mai un latitante come gli altri” e considera la richiesta italiana di estradizione “arrogante”. E su molta stampa francese Battisti continua a essere presentato come un poveruomo perseguitato dalla “destra” e dal berlusconismo, con errori grossolani su tutta la sua vicenda.

La storia è tanto squallida quanto nota. Ladro e rapinatore convertito in carcere al terrorismo comunista, Battisti commette personalmente due omicidi ed è complice di altri due fra il 1978 e il 1979. Arrestato nel 1979, è liberato nel 1981 dai suoi compagni che assaltano il carcere di Frosinone. Scappa in Messico ed è poi accolto da una Francia molto tollerante verso i “militanti comunisti” italiani. Nel 2000 (attenzione alla data) il ministero della Giustizia italiano ne reclama l'estradizione sulla base delle nuove norme europee. La Francia non può fare altro che concederla, sia pure con ritardo, nel 2004. Ne nasce una mobilitazione nazionale contro il rischio che uno “scrittore francese” sia consegnato alla “vendetta di Berlusconi”, tuttora in corso. Dopo avere assicurato in televisione che non sarebbe scappato, nel 2004 Battisti fugge in Brasile per evitare l'estradizione. È probabile che la fuga sia stata favorita dai servizi francesi, per non esporre il governo alle critiche della stampa e dei gauchiste locali. Ed è un segreto di Pulcinella che sono pressioni di ambienti francesi a fare ostacolo all’estradizione dal Brasile in Italia.

Battisti è stato condannato in Italia in tre gradi di giudizio, fino alla Cassazione, in seguito a inchieste giudiziarie condotte, tra l'altro, da Luciano Violante e Giancarlo Caselli. La richiesta di estradizione è stata firmata nel 2000 dal Guardasigilli di allora, che si chiamava Piero Fassino. Sono questi i personaggi che – scrivono a Parigi senza paura di cadere nel ridicolo – si sarebbero fatti strumento della terribile “vendetta di Berlusconi”.

Mentre pretendono di darci lezioni di diritto e di legalità, i giornali francesi dovrebbero semplicemente vergognarsi della protezione che offrono a un volgare assassino, anche per rispetto ai morti ammazzati da Battisti e alle loro famiglie. Infine, una domanda. Gli appelli francesi per Battisti risultano sottoscritti (oltre che dal solito Vauro, quello che fa i disegnini per Santoro in televisione) da un buon numero di esponenti di Rifondazione Comunista, Verdi e Comunisti Italiani. Il PD, che pensa di allearsi con questi partiti alle prossime elezioni regionali, ha qualche cosa da dire al riguardo?