CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne

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Religione: Introvigne, atei fermi a 7% ma 70% lontani Chiesa.
Ricerca Cesnur, incidono anche pedofilia e privilegi fiscali

(ANSA, 15 giugno 2012)

Gli atei in Italia sono fermi da vent'anni intorno al 7% della popolazione, ma cresce il numero di coloro che senza dirsi, per la maggioranza, atei non sono in contatto con nessuna forma organizzata di religione, una condizione che ormai caratterizza circa il 70% degli italiani. Sono i risultati di una ricerca sull'ateismo e l'irreligiosita' del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni) dal titolo Gentili senza cortile, diretta dal sociologo torinese Massimo Introvigne e dal vice-direttore dello stesso Cesnur PierLuigi Zoccatelli, e presentata il 16 giugno a Gela dagli autori e da monsignor Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina. La ricerca e' stata condotta nella Sicilia Centrale, in un'area che gia' tre precedenti ricerche sociologiche hanno identificato come rappresentativa dell'Italia in generale. ''Abbiamo distinto - spiega Introvigne - due categorie di atei. Gli 'atei forti', in grado di motivare il loro ateismo con ragioni ideologiche, sono il 2,4% e sono piu' presenti tra le persone piu' anziane e meno istruite, dove sorprendentemente e' ancora forte anche un ricordo dell'ateismo comunista. Gli 'atei deboli', meno ideologici ma che considerano Dio e la religione irrilevanti in un mondo dove contano solo il lavoro, il denaro e le relazioni affettive, sono il 5% e sono piu' numerosi fra i piu' giovani e fra le persone piu' colte''. Gli atei non sono pochi - proiettati sul numero totale degli italiani adulti si tratta di tre milioni di persone - ma la ricerca nota che il loro numero tende a rimanere stabile, senza crescere, dagli anni 1990 a oggi. ''Ben diverso pero' - spiegano Introvigne e Zoccatelli - e' il discorso sui ''lontani dalla religione'', una cifra che, comprendendo anche gli atei, arriva nella ricerca al 70,8% della popolazione. Si tratta di persone che nella grande maggioranza non si dicono atee ma hanno perso ogni contatto con la religione: vanno in chiesa solo per i matrimoni e i funerali, e se pure si dicono religiose o 'spirituali' mettono insieme credenze disparate. Si tratta ormai di una solida maggioranza degli italiani''. La ricerca indaga anche sulle cause che tengono cosi' tanti italiani lontani dalla religione istituzionale e in particolare dalla Chiesa Cattolica. Anche qui le ragioni ideologiche - tra cui l'idea che la scienza renda obsoleta la religione - sono nettamente minoritarie. Ai primi posti ci sono la sensazione che la religione abbia poco da dire sui problemi concreti della vita contemporanea, il rifiuto degli insegnamenti morali delle Chiese, e - per quanto riguarda una crescente ostilita' al cattolicesimo - gli scandali dei preti pedofili e le polemiche sulle ricchezze e i privilegi fiscali della Chiesa.

 

Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli, Gentili senza cortile. «Atei forti» e «atei deboli» nella Sicilia Centrale