Collana Religioni e Movimenti


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J. Gordon Melton, Dai Bambini di Dio a The Family

Elle Di Ci, Leumann (TO) 1997, pp. 80, L. 8.000

Recensione di Pier Marco Ferraresi

Dai Bambini di Dio a The Family è il titolo del volume di J. Gordon Melton (pp. 80, L. 8000). Il primo capitolo (pp. 5-18) descrive le origini dei Bambini di Dio (noti come "The Family" dal 1978), un gruppo fondato da David Brandt Berg (1919-1994) "alla fine degli anni 1960 quale parte integrante del Jesus People Movement, il principale tentativo cristiano-evangelico dell’epoca di comunicare con la subcultura hippie dei giovani che vivevano sulla strada" (p. 5). Conformemente alle abitudini di quell’ambiente, il gruppo si distingue subito dal resto del mondo evangelico - di cui almeno inizialmente condivide l’impostazione rigorista - per la scelta di vita comunitaria, non particolarmente apprezzata dal mondo protestante. L’aspetto della dottrina e della vita comune che ha certamente provocato più difficoltà a The Family nei rapporti con il mondo esterno è l’accostamento molto libero al problema della sessualità (cap. 2, "The Family e la sessualità", pp. 19-41). A partire dal 1973 viene teorizzata e si diffonde nel movimento la pratica detta della "pesca amorosa": si tratta di dimostrare il proprio amore per il prossimo nell’opera di apostolato e proselitismo, facendo anche ricorso alla sensualità e giungendo spesso ad avere rapporti sessuali. Questo tipo di attività, assieme alla pratica della "condivisione" - secondo la quale, purché il motivo sia l’amore, c’è piena libertà di avere rapporti sessuali fra persone consenzienti, anche fuori dal matrimonio (e anche da parte di membri sposati, non limitatamente al coniuge) - hanno generato una serie di problemi, in particolare legati alla diffusione di malattie veneree e alla necessità di farsi carico dell’educazione di un gran numero di bambini. Per questi e altri motivi, non ultimi alcuni dolorosi casi di rapporti sessuali fra adulti e minorenni e anche di vere e proprie molestie, a partire dal 1987 la "pesca amorosa" è stata completamente abbandonata dal movimento e la "condivisione", pur praticata, è limitata a soggetti adulti solo all’interno del gruppo. Le accuse di alcune ex appartenenti a The Family e di movimenti anti-sette hanno innescato agli inizi degli anni 1990 una serie di interventi persecutori da parte delle forze dell’ordine e delle magistrature, in particolare in Inghilterra, Francia e Spagna (cap. 3, "Il “periodo di tribolazione” di The Family", pp. 42-65). Reati si erano effettivamente verificati, ma in una fase precedente della storia del movimento e spesso da parte di soggetti in esso non più presenti, ragione per la quale il gran numero di arresti e le irruzioni nelle case di The Family si sono conclusi in giudizio con un nulla di fatto. Gli interventi sono avvenuti nell’ambito di una sorta di "caccia alle streghe", portata avanti dai più importanti movimenti antisette contro la presunta "setta del sesso" e lanciata, paradossalmente, proprio quando The Family aveva rinunciato - anche per ragioni legate ai suoi problemi interni - alle pratiche sessuali più controverse. L’ultimo capitolo del volume (pp. 66-76) fa il punto sulla situazione attuale del movimento: oggi The Family conta circa 9700 membri a tempo pieno, che risiedono in circa 700 Case comunitarie sparse in 80 nazioni. Secondo gli studi condotti da sociologi e psicologi si tratta di un ambiente dove il rischio di abusi sui minori non è oggi più elevato che nel resto della società in genere. Le dottrine strettamente teologiche non si discostano da quelle delle principali denominazioni cristiane di tipo fondamentalista, da cui The Family si distingue radicalmente per il suo approccio alla sessualità, che rimane comunque più "liberale" di quanto la comune morale cristiana sia disposta a tollerare. Pertanto, "nonostante il processo di accomodamento con la società alcuni aspetti della teologia e delle pratiche di The Family restano peraltro evidentemente inaccettabili per le Chiese maggioritarie, e a questo livello è prevedibile che continueranno una serie di conflitti" (p. 76).


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