CESNUR - center for studies on new religions

Massimo Introvigne, New Age & Next Age

Piemme, Casale Monferrato (Alessandria) 2000, collana "Ai confini del sacro", pp. 320, lire 35.000

Recensione di Andrea Menegotto

New Age & Next Age rappresenta la seconda edizione aggiornata del fortunato volume Storia del New Age 1962-1992, pubblicato nel 1994 da Cristianità di Piacenza, che ha senza ombra di dubbio rappresentato una pietra miliare nello studio del fenomeno New Age ed ha contribuito in maniera sostanziale alla conoscenza scientifica di esso fra il pubblico di lingua italiana. L'opera inaugura la nuova collana "Ai confini del sacro", di cui lo stesso Massimo Introvigne è direttore e PierLuigi Zoccatelli redattore: una collana che si propone di proporre testi rilevanti per lo studio scientifico dei fenomeni religiosi, sia maggioritari sia minoritari, e che ha già in programma traduzioni di importanti opere pubblicate in lingua inglese e francese. Per un autore puntuale e attento come il direttore del CESNUR Massimo Introvigne, si rendeva senza dubbio necessario un aggiornamento della sua precedente opera alla luce della "crisi" del New Age e della nascita di quel nuovo fenomeno che viene "chiamato con una varietà di nomi fra cui si va affermando "Next Age"" (p.16).

Gli aggiornamenti sostanziali rispetto alla prima edizione - oltre, ovviamente, ad una puntualissima revisione di tutto il testo, dell’apparato erudito e della bibliografia, che tengono necessariamente conto delle novità verificatesi nel corso degli anni - sono rappresentati dalla consistente Introduzione alla seconda edizione (pp. 6-39) e dall’appendice finale che riporta integralmente la Notificazione della Congregazione per la Dottrina della Fede sugli scritti di Padre Anthony De Mello, sj (del 20 agosto 1998) e l’annessa Nota illustrativa (pp. 297-308).

Nell’Introduzione alla seconda edizione, l’autore fa innanzitutto il punto della situazione sui principali studi scientifici sull’argomento (Christoph Bochinger, Paul Heelas e Wounter J. Hanegraaff), enunciando al contempo le tesi di fondo della sua opera. Per Bochinger il New Age è essenzialmente una dottrina di carattere panteistico e neo-gnostico; secondo Hanegraaff è l’esoterismo occidentale che si "secolarizza" venendo a contatto con la modernità; Heelas utilizza invece il termine "New Age" sostanzialmente come sinonimo di "nuova religiosità", comprendendo in esso molti e disparati fenomeni. Introvigne apprezza appieno i contributi portati dai tre studiosi citati, tuttavia contesta a Bochinger il fatto che il New Age non è riconducibile solamente a una visione del mondo di tipo gnostico (seppure spunti di tipo neo-gnostico in esso sono presenti) e preferisce parlare - in accordo con la maggior parte degli specialisti, soprattutto americani - di New Age "in senso stretto come fenomeno che ha una data di nascita precisa (il 1962), caratteristiche di network fluide ma comunque identificabili, e forse una serie di date da cui comincia a entrare in crisi" (p. 8). Nel prosieguo viene delineato lo scenario della "crisi" del New Age, di cui si parla, negli Stati Uniti, già dagli inizi degli anni 1990. Gli esiti di tale "crisi" - che ha come causa anche l’eccessiva commercializzazione del fenomeno, contestata dai primi portavoce come David Spangler, ma che è soprattutto l’epilogo inevitabile di una forma di "millenarismo progressista" - sono diversi e vanno dal rientro degli ex-new ager alle Chiese maggioritarie, alle tragedie frutto della disillusione che segue l’illusione come nel caso di Heaven’s Gate (il gruppo ufologico i cui membri si danno la morte in una villa di Rancho Santa Fe, in California, nel marzo 1997) alla organizzazione delle idee del New Age in strutture, gerarchie e comunità, come nel caso di Damanhur in Valchiusella (Piemonte) e della Scuola di Illuminazione Ramtha a Yelms, nello Stato di Washington. Ma per il grosso pubblico al New Age subentra il Next Age, "trascrizione radicalmente (talora perfino brutalmente) individualistica" (p. 35) del New Age e, in questo senso, "passaggio del New Age dalla terza alla prima persona singolare" (p. 17). Il Next Age ha come precursore lo psicologo americano Morgan Scott Peck, autore di The Road Less Traveled (1978). I best seller del mondo New Age della metà degli anni 1990 (La profezia di Celestino di James Redfield del 1993 e L’Alchimista di Paulo Cohelo del 1998) sono a loro volta momenti di passaggio. Al centro del Next Age stanno invece personaggi come Anthony Robbins - formatosi negli ambienti della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) - e il medico indiano, da molti anni residente negli Stati Uniti, Deepak Chopra. "Personaggi come Deepak Chopra - scrive Massimo Introvigne - mettono in primo piano la laurea in medicina, non il radicamento (che pure esiste) in una tradizione indiana, e il loro abbigliamento preferito consiste non nella tunica tradizionalmente associata al guru ma nella giacca e nella cravatta (possibilmente "firmate")" (pp.25-26). Decisamente apprezzabile il paragrafo su "Il magistero cattolico e il New Age", in cui l’autore aiuta il lettore ad interpretare l’atteggiamento della Chiesa cattolica, che individua come particolarmente pericolosa l’infiltrazione delle idee tipiche del New Age all’interno della teologia e della spiritualità cattolica. Da qui la ragione della Notificazione sugli scritti del gesuita Anthony De Mello (1931-1987).

Viene riportata anche l’Introduzione alla prima edizione (pp. 39-46), in cui Introvigne rende ragione delle date che aveva scelto come limiti cronologici della sua Storia del New Age 1962-1992, che rimangono fondamentali anche nella seconda edizione: il 1962, l’anno della fondazione delle due importanti comunità di Findhorn, in Scozia, e di Esalen, in California, che si possono considerare all’origine del fenomeno e il 1992, l’anno in cui molti gruppi del New Age hanno organizzato manifestazioni, di notevole rilevanza culturale e simbolica, contro il quinto centenario della scoperta e dell’evangelizzazione del continente americano e, in particolare, contro la visita del Papa Giovanni Paolo II a Santo Domingo (ottobre 1992).

Nei cinque capitoli seguenti il volume si dispiega affrontando in maniera approfondita le differenti questioni che consentono un approccio completo al fenomeno. Nel primo capitolo ("Origini e definizione", pp. 47-70) l’autore propone tre diverse definizioni del New Age: la prima è di tipo psicologico e getta le radici anche in teorie di tipo astrologico (precisamente nelle teorie sul passaggio dall’Età dei Pesci all’Età dell’Acquario) e descrive il New Age come stato d’animo o sensazione secondo cui si sta - oggi, alla luce della "crisi" del New Age sarebbe meglio dire "si stava" - entrando in un’epoca in cui tutto cambierà, in tutti i campi; la seconda è di tipo sociologico e descrive il New Age come network, ossia come rete di gruppi che mantengono fra loro un legame elastico (quindi non si può propriamente parlare del New Age come di un nuovo movimento religioso), o meglio ancora metanetwork, dato che il New Age è il punto d’incontro fra quanti partecipano a network diversi; la terza definizione è di tipo dottrinale e indica il New Age come forma di relativismo volontaristico secondo cui "ognuno di noi può letteralmente creare la sua realtà, di cui quindi sarà autorizzato a porre i criteri di verità e le leggi" (p. 62 ). L’autore affronta quindi alcuni problemi particolari, mostrando in che senso sia appropriato e in che senso, invece, inadeguato definire il New Age un "complotto": si può affermare che non esiste nessun piano unitario "che regoli, guidi e diriga con mano ferrea le manifestazioni fra loro diversissime del fenomeno", anche se non mancano forze che hanno "favorito e promosso il New Age per una serie di fini, che vanno dal semplice guadagno economico all’uso di aspetti e di tematiche del New Age in funzione anticristiana e, in particolare, anticattolica" (pp. 67 -68).

Nel secondo capitolo (Profilo storico, pp. 71-142), l’autore introduce, accanto alle definizioni precedenti, una quarta definizione di tipo storico, secondo cui il New Age è un fenomeno di "risveglio" che trova le sue origini in movimenti che - così come il pentecostalismo ha "risvegliato" un mondo protestante anglosassone che appariva in crisi nei primi decenni del secolo - hanno a loro volta "risvegliato" gli ambienti laicisti, teosofici e massonici che denunciavano anch’essi, fra l’inizio del ventesimo secolo e l’epoca fra le due guerre mondiali, momenti di stanchezza. Fra i promotori del "risveglio" di questi ambienti gioca un ruolo fondamentale Alice Bailey (1880-1949), che inizia fra l’altro a utilizzare l’espressione "New Age" nel senso oggi corrente. Dopo la sua morte, la scuola da lei fondata si frammenta in molti gruppi concorrenti, uno di questi - che inizia a riunirsi a Londra negli anni 1950 - nel 1962 fonda in Scozia la comunità di Findhorn, che, secondo Introvigne, può essere considerata il momento di nascita del fenomeno del New Age. Infatti, da Findhorn - grazie a contatti stabiliti con altri gruppi americani e anche all’intervento di mecenati inglesi che finanziano un’importante opera di propaganda negli Stati Uniti - le idee del New Age si diffondono nel Regno Unito, negli Stati Uniti e poi, lentamente, in tutto il mondo. Il direttore del CESNUR mostra quindi come il processo storico di diffusione del New Age si colleghi alla sua natura sociologica di metanetwork: non a caso, intorno ai temi annunciati per la prima volta sinteticamente a Findhorn confluiscono persone che già in precedenza partecipavano a numerosi network diversi preesistenti al New Age, che anche dopo il 1962 continuano la loro esistenza autonoma, fungendo però contemporaneamente da porta di entrata attraverso cui molte persone finiscono per entrare nel metanetwork del New Age. L’autore distingue quattordici network principali che partecipano al metanetwork e li paragona a fiumi che scendono da tre montagne: la montagna delle spiritualità alternative (comprendente l’interesse per le religioni non cristiane, il "cristianesimo esoterico", lo spiritismo, l’occultismo, il neopaganesimo, i culti dei dischi volanti e l’astrologia), la montagna delle terapie alternative (medicina olistica, movimento vegetariano, psicologie alternative, movimento della "recovery") e la montagna delle organizzazioni sociali alternative (il movimento delle comuni, la nuova scienza e l’ecologia profonda - che non si limita a proporre soluzioni per problemi ecologici concreti, ma mette in discussione la stessa differenza ontologica fra l’uomo e le altre creature - e la nuova politica).

La struttura stessa di metanetwork si rivela aperta ad apporti diversissimi e perciò pone difficoltà notevoli nell’individuazione di una dottrina del New Age, ma, nel terzo capitolo ("L’emergere di una visione del mondo", pp. 143-181), Introvigne sostiene che "alcuni temi di una visione del mondo percorrono tutti i gruppi del New Age, danno unità alla corrente e possono essere identificati senza troppe difficoltà" (p.143). Vi è in particolare un principio epistemologico comune rappresentato dal relativismo volontaristico, che deve essere distinto dal relativismo razionalistico e si fonda sulla tesi secondo cui "non esiste nessuna realtà oggettiva, ma soltanto possibilità soggettive infinite in cui ciascuno è libero di muoversi a suo piacimento" (p. 146). È questo stesso relativismo volontaristico che spiega l’atteggiamento del New Age rispetto ai principali temi della sua visione del mondo: la religione, sostituita da una vaga spiritualità di tipo sincretistico; Dio, considerato in chiave panteistica; l’uomo, da una parte in balìa della reincarnazione e delle varie forme di influsso degli astri e dall’altra portatore di una scintilla divina con cui il New Age insegna a entrare in contatto attraverso svariate tecniche. La morale del New Age sostituisce poi la nozione di peccato con quella di malattia, e la politica invita a operare attraverso le "trasformazioni di coscienza" da cui dovrebbero conseguire automaticamente le soluzioni dei problemi sociali. Queste idee vengono diffuse attraverso miti - soprattutto il mito dell’eroe, che deve molto alla mitologia comparata di Joseph Campbell (1904-1987) -, archetipi, testi considerati particolarmente autorevoli, e attraverso l’opera di portavoce, nessuno dei quali può veramente essere considerato un "capo" nel New Age, data la mancanza di strutture gerarchiche nel metanetwork.

I principali miti, portavoce e personaggi sono presentati nel quarto capitolo ("Panorama contemporaneo", pp. 196-242). L’autore dichiara di non avere la pretesa di essere esaustivo, dal momento che, all’interno del New Age, le personalità nuove emergono continuamente e spesso altrettanto rapidamente perdono importanza.

Nel quinto e ultimo capitolo ("New Age e fede cattolica", pp. 243-279) Massimo Introvigne esamina anzitutto l’emergere di una "teologia dell’auto-liberazione" promossa da teologi che, seppure possono anche non amare l’etichetta New Age, finiscono per adottarne tutte le posizioni caratteristiche. I casi più caratteristici sono, per quanto riguarda la Chiesa cattolica, quello dell’ex-domenicano Matthew Fox, censurato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1987 e quindi escluso dal suo ordine religioso e sospeso dalle funzioni sacerdotali nel 1993, e, in campo protestante, del pastore episcopaliano Leo Booth. L’autore fa peraltro notare come l’influenza del New Age si estenda al di là di questi casi più clamorosi, seguendo vari percorsi anche all’interno della teologia e della spiritualità cattoliche. All’estremo opposto, nota gli equivoci in cui possono cadere cattolici che rischiano di adottare le posizioni del movimento anti-sette laicista ovvero del movimento contro le sette di origine evangelica, che spesso attaccano indistintamente il New Age e la Chiesa cattolica. L’autore passa poi a una valutazione critica del New Age in base alla dottrina cattolica e mostra come il relativismo volontaristico, le sue conseguenze (sincretismo, panteismo, negazione della nozione di peccato, riduzione della religiosità a pura esperienza) e gli stessi metodi del New Age sono del tutto incompatibili con la fede cattolica, così come incompatibile con la dottrina sociale della Chiesa e con le sue premesse filosofiche e teologiche è la politica del New Age fondata sull’ecologia profonda. Tuttavia, secondo Introvigne, il cattolico non dovrebbe limitarsi a una generica - seppur necessaria - condanna, ma dovrebbe piuttosto cercare di comprendere il motivo della diffusione del New Age. Per contribuire a questa ricerca, l’autore introduce la tipologia di classificazione dei nuovi movimenti religiosi da lui stesso proposta in una conferenza nel 1989 e successivamente pubblicata nei volumi I nuovi culti. Dagli Hare Krishna alla Scientologia (Mondadori, Milano 1990) e La questione della nuova religiosità (Cristianità, Piacenza 1993). In essa distingue fra quattro ondate di nuove religioni che rappresentano altrettante fasi di progressivo allontanamento dalla verità cattolica. Il New Age costituisce la quarta fase e il suo successo si spiega con la critica che esso ha formulato nei confronti del positivismo della psicologia freudiana, del materialismo delle ideologie, del meccanicismo di una certa medicina e del formalismo di una certa vita religiosa. Ma, se è vero che la critica espressa dal New Age può essere talora veritiera, occorre - secondo Introvigne - tenere ben presente che essa non avviene nella prospettiva di un ritorno verso la verità cattolica, ma, al contrario, in quella di un ulteriore allontanamento. Così, "nel caso del New Age, la critica del materialismo e del positivismo non mira certamente a compiere un passo che si avvicini alla verità cattolica, ma, al contrario, è la premessa per procedere ulteriormente in un itinerario di allontanamento" (p. 285) .

Il volume si chiude con una pregevole Orientamento bibliografico (pp. 291-294) che offre ampie e ben selezionate possibilità di approfondimento.

Il volume di Massimo Introvigne si presenta oggi, nel panorama italiano, come il più completo e aggiornato studio sulla questione New Age-Next Age, un fenomeno che appare certo in declino ma che - ne siamo certi - farà ancora a lungo parlare di sé.

È possibile ordinare il testo via e-mail a info@alleanzacattolica.org: si ricevera' il volume con allegato un bollettino di conto corrente postale prestampato, con cui effettuare il pagamento (lire 35.000, spese di spedizione incluse).

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