CESNUR - center for studies on new religions

Informazioni editoriali. CESNUR: Enciclopedia delle religioni

di Leonardo De Chirico ("Ideaitalia. Notizie e comunicazioni dall’Alleanza Evangelica Italiana", anno V, n. 3, maggio 2001, pp. 6-7)

"Il mosaico della fede": così s’intitolava, e a ragion veduta, un libro recente che raffigurava a tratti generali lo stato della religione in Italia. Quel volume offriva il quadro generale della situazione religiosa, che, anche nel nostro Paese come nel resto d’Europa e dell’Occidente, è innervata da una notevole diversità.

La ricerca sociologica ha da qualche tempo sottolineato questa caratteristica, che è anche e ormai pienamente italiana, a dispetto di coloro che ancora s’intestardiscono a pensare che l’Italia sia un Paese monoliticamente "cattolico" (anche se è vero che i cittadini italiani aderenti a minoranze religiose non vanno oltre il milione abbondante).

Ciò che mancava, non del tutto ma in una veste organica e ampia, era una presentazione delle singole "tessere" che compongono quell’insieme variegato, vale a dire una rassegna ragionata di voci su ciò che il "mercato" religioso offre nello scenario nazionale.

Ecco, l’Enciclopedia delle religioni in Italia può essere pensata come una raccolta di tessere con cui si è in grado di comporre il mosaico delle religioni in Italia. Curata da uno dei più informati sociologi della religione operanti in Italia, Massimo Introvigne, insieme a un gruppo di valenti ricercatori del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), l’Enciclopedia è un’opera coraggiosa e ambiziosa, perché osa mettere il naso nel ginepraio delle religioni: da quelle istituzionalizzate e aventi un profilo nazionale a quelle sfuggenti a una rigorosa codificazione e riconducibili a un piccolo numero di aderenti; dalle religioni tradizionali ai nuovi movimenti religiosi; dai culti popolari alle credenze esoteriche.

I curatori, che hanno avviato il progetto nel 1988, ne sono consapevoli, e parlano della loro impresa nei termini di "una sfida affascinante e un rischio", per motivi che sono ben comprensibili a chi ha una minima dimestichezza, non soltanto con la ricerca sociologica, ma anche con la complessità del panorama religioso.

Dopo una densa introduzione, in cui sono presentati i criteri che hanno orientato la ricerca e ordinato la pubblicazione del materiale, sono presentate 616 schede informative (contenenti introduzioni storiche, dati statistici, analisi dottrinali, e corredate di recapiti postali, telefonici e informatici) su altrettante realtà religiose.

Le schede sono raggruppate per "famiglie religiose" (in tutto 38), che vanno dall’Ebraismo ai movimenti New Age, passando per una fitta selva di altre tendenze, tra cui destano un interesse particolare il firmamento delle religioni orientali e la galassia dei gruppi satanici, spiritistici, parapsicologici e del potenziale umano.

L’Enciclopedia è, dunque, per quanto ci consta, una "miniera" affidabile e circostanziata di dati e informazioni, ed è indispensabile per costruire una prima mappa delle religioni in Italia, senza il sensazionalismo dei presunti scoop giornalistici, ed evitando le classificazioni discriminatorie del pensiero unico.

È chiaro che nessuna presentazione è neutrale, ma bisogna apprezzare lo sforzo dei curatori nel rispettare il più possibile l’autopresentazione delle singole realtà, all’interno, comunque, di determinate categorie sociologiche.

Nello spazio di una breve segnalazione, non è possibile rendere conto della ricchezza e della complessità di un’opera del genere. Per questo, è necessario restringere l’attenzione alla sezione del volume dedicata al Protestantesimo e, in particolare, all’evangelicalismo.

Nel presentare il variegato mondo del Protestantesimo, l’Enciclopedia ricalca grosso modo la suddivisione dei quattro Protestantesimi già argomentata da Introvigne nel volume I Protestanti, Leumann, Elledici, 1998. Su questo notiziario erano già state espresse riserve sulla tipologia dei quattro Protestantesimi (Ideaitalia IV [2000/6], p. 3), che qui non possono essere ripetute in modo esteso.

Sostanzialmente, si tratta di una classificazione di tipo storico-sociologico che, pur avendo una plausibilità relativa, se non moderata da altri criteri di ordine teologico, finisce per non riconoscere l’importanza delle questioni teologiche, che invece devono essere tenute in debito conto nello sforzo interpretativo.

Sul piano istituzionale (che molto spesso è l’aspetto su cui la sociologia si sofferma e, talvolta, si perde), il movimento evangelico si presenta come un arcipelago di chiese e di agenzie paraecclesiali dalle mille differenze e sfumature.

Eppure, se si osserva questa realtà poliedrica da un punto di vista teologico, non si potrà non riconoscere che, all’interno del mondo protestante, il vero criterio differenziante non è quello dei quattro Protestantesimi o delle molteplici "ondate", ma è quello che passa tra l’orientamento "neo-ortodosso/neo-liberale" e quello "evangelicale". Questo criterio aiuterebbe a semplificare, senza deformarlo, un universo certamente complicato, che può essere letto, però, in modo pertinente, seguendo un’ottica che privilegia le questioni teologiche di fondo e non si attarda su particolarismi periferici.

Nell’attesa di un ripensamento delle categorie di fondo che sono sottese anche all’analisi sociologica, questa Enciclopedia è senz’altro uno strumento di lavoro utile, ancorché perfettibile.

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