CESNUR - center for studies on new religions

Anche i Testimoni di Geova cambiano

di Filippo Salatino (Il Quotidiano della Calabria, anno 8, n. 271, 3 ottobre 2002)

L’analisi sociologica di Massimo Introvigne ripercorre il movimento religioso dalle origini negli Usa. Un saggio ricostruisce aspetti misconosciuti e "smonta" elementi superati

Un caso paradigmatico e una pietra di paragone per le diverse teorie scientifiche ed accademiche sul ruolo della religione. Questo sono i Testimoni di Geova per la loro composizione interna, la pervasività dell’impegno richiesto ai "fedeli", la rilevanza numerica (almeno in certi paesi come l’Italia), le polemiche che accompagnano la loro presenza pubblica. È per questo che il nuovo volumetto di Massimo Introvigne, I testimoni di Geova: già e non ancora, della fortunata collana "Religioni e movimenti" (Elledici), si rivela strumento indispensabile per una conoscenza non superficiale ed aggiornata. Non solo nell’immaginario collettivo ma nella ricerca sociologica e persino nel dibattito politico (in aggiunta ovviamente a quello interreligioso) i TdG fin dal loro sorgere nell’Ottocento negli Stati Uniti, si sono trovati al centro dell’attenzione e delle controversie. Le loro origini e storia, tuttavia, presentano numerosi aspetti poco noti. La loro dottrina e la vita quotidiana, non sono sempre presentate correttamente. Soprattutto, i cambiamenti dottrinali e organizzativi nel decennio 1990 - tra l'altro, l’invito, nel 1995, a non calcolare più date precise per la fine di questo mondo - rendono "superati" molti studi esistenti. Il direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (www.cesnur.org) espone i frutti di una lunga ricerca ed anni di continuo monitoraggio dei TdG, evidenziandone aspetti misconosciuti. Introvigne documenta come la crescita internazionale di questo gruppo religioso sia cruciale nel dibattito sugli scenari religiosi contemporanei - fra sostenitori e avversari delle teorie della secolarizzazione - e come i giudizi e le valutazioni di tale crescita siano decisivi per rispondere alla domanda su ruolo e futuro delle religioni, in quest’inizio di XXI secolo, soprattutto nelle società occidentali. Introvigne, rifacendosi ai maggiori e più recenti lavori accademici, fornisce anche una panoramica della querelle scientifica fra modello della "rational choice" e modello della "secolarizzazione", nella sociologia. L’applicazione del primo approccio proprio ai TdG in Italia - con l’ampia espansione degli anni passati, sino a circa 400mila fedeli, con la diminuzione della crescita più di recente - dà empirica conferma che la "rational choice" è strumento più affidabile rispetto a quello della "secolarizzazione". In base a tale teoria, supportata appunto dai fatti concreti, movimenti religiosi "stretti" sul versante morale, ma non "troppo", hanno maggiore successo nei confronti di gruppi lassisti o liberal nel tipo di società attualmente esistente (almeno in Occidente); e che inoltre il monopolio legislativo o di fatto, di una religione, favorisce la crescita di movimenti considerati marginali, di frangia o "settari", mentre il pluralismo religioso rende più difficile per tali movimenti continuare a crescere quantomeno in termini numerici. L’influenza sul resto della società e sul panorama religioso è naturalmente una questione ben più complessa.

Nuovo volume della collana "Religioni e Movimenti":
Massimo Introvigne
I Testimoni di Geova: già e non ancora
Elledici, Leumann (Torino) 2002

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