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Internazionale del terrore

di Massimo Introvigne (il Giornale, 3 aprile 2004)

img“La vittoria spetterà a coloro che sapranno fare il disordine, pur senza amarlo”. Questa frase di Guy Debord (1932-1994), il leader dell’Internazionale Situazionista, conclude una lettera di Moreno Pasquinelli, il portavoce del Campo Antiimperialista arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulle cellule italiane del terrorismo turco insieme alle compagne Alessia Monteverdi e Maria Grazia Ardizzone. Nessuno è colpevole fino alla condanna definitiva, e la giustizia farà il suo corso. Fin da ora si può però rilevare il ruolo di commessi viaggiatori della “dottrina Carlos” svolto da anni dagli arrestati e dai loro amici. Il venezuelano Carlos è stato il più famigerato terrorista internazionale degli anni 1970. Convertito all’islam, teorizza ora dal carcere francese dove sconta l’ergastolo il jihad universale contro gli Stati Uniti e Israele tramite l’alleanza di tutti i tipi di terrorismo, non importa di quale matrice purché anti-americani.
La “dottrina Carlos” non è più solo teoria. Il Campo Antiimperialista ha un ruolo chiave come punto di incontro fra estremisti di matrice comunista (prevalentemente filo-cubana) e fondamentalista islamica. Il Campo è il principale sostegno dei Comitati per la Resistenza del Popolo Iracheno, e Alessia Monteverdi è la titolare del loro sito iraqlibero.net, ora posto sotto sequestro dalla Procura di Perugia. Quanto a antiimperialista.com, il sito del Campo Antiimperialista, il suo titolare è Alessandro Folghera, figura di punta dell’Associazione Italia-Cuba e fondatore del Comitato Internazionalista Arco Iris che offre la sua solidarietà a vari movimenti rivoluzionari latino-americani.
Il 24 settembre 2002 a Lucca la Ardizzone interveniva a una manifestazione di solidarietà con Batasuna, braccio politico dell’ETA messo al bando in Spagna. Già il 1° maggio 1999, la Monteverdi portava a Sri Lanka il suo saluto a una manifestazione organizzata dal JVP (Fronte Rivoluzionario del Popolo), un gruppo insurrezionalista maoista. Quando il 6 febbraio 2001 il Manifesto si permetteva di criticare le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie Comuniste) colombiane, uno dei più pericoloso gruppi terroristici mondiali, la Ardizzone, di ritorno da una visita in Colombia, protestava energicamente con una lettera e dichiarava a tutte maiuscole che “non è così”. Infine, gli arrestati hanno ora lucrato un caloroso comunicato di solidarietà dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, formazione fra le più vicine all’ideologia delle Brigate Rosse.
Né si deve credere che la “dottrina Carlos” in salsa italiana si estenda solo al mondo di sinistra. C’è posto anche per i nazisti, purché odino l’America e Israele. Gli ospiti consueti delle manifestazioni del Campo Antiimperialista e per la “resistenza” irachena – da Moreno Pasquinelli a Miguel Martinez – scrivono, insieme all’immancabile padre Benjamin, su Il Resto del Siclo, rivista lanciata nel gennaio del 2004 dall’AAARGH (Associazione degli Anziani Amatori di Racconti di Guerra e di Olocausto), dedicata per metà a esaltare la “resistenza” irachena e per l’altra metà a sostenere che il “cosiddetto Olocausto” non si è verificato, riabilitando le tesi più estreme del revisionismo. Comunisti, nazisti, fondamentalisti islamici, terroristi: tutti insieme appassionatamente, sotto il segno della “dottrina Carlos” e di un progetto di distruzione dell’America e dell’Occidente. Un progetto che – come dimostrano il ritrovamento di una bomba sui binari della Madrid-Siviglia in Spagna e i nuovi sospetti di terrorismo a carico di ambienti fondamentalisti marocchini annunciati dal ministro Pisanu – continua ad articolarsi attraverso molteplici piste che hanno in Italia un crocevia tra i più pericolosi.

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