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Caso Battisti, Prodi che cosa farà?

di Massimo Introvigne (L'Indipendente, 3 maggio 2006)

In Francia la stampa dà già per certo che il nuovo governo italiano rinuncerà alla richiesta di estradizione del terrorista latitante Cesare Battisti, cui la settimana scorsa il Tribunale di Nantes ha aperto le porte della cittadinanza francese. La tesi è ripresa con evidente compiacimento dalla stampa di sinistra italiana, compresa la Bibbia del costituendo governo Prodi, Repubblica

La storia è tanto squallida quanto nota. Ladro e rapinatore convertito in carcere al terrorismo comunista, Battisti commette personalmente due omicidi ed è complice di altri due fra il 1978 e il 1979. Arrestato nel 1979, è liberato nel 1981 dai suoi compagni che assaltano il carcere di Frosinone. Scappa in Messico ed è poi accolto da una Francia molto tollerante verso i «militanti comunisti» italiani. Qui Battisti diventa autore di gialli, spesso occasione per un'apologia del terrorismo rosso. Nel 2000 (attenzione alla data) il ministero della Giustizia italiano ne reclama l'estradizione sulla base delle nuove norme europee. La Francia non può fare altro che concederla, sia pure con ritardo, nel 2004. Una mobilitazione nazionale contro il rischio che uno «scrittore francese» sia consegnato alla «vendetta di Berlusconi» coinvolge in Francia non solo la sinistra ma anche intellettuali e giornalisti di destra. Battisti è stato condannato in Italia in tre gradi di giudizio, fino alla Cassazione, in seguito a inchieste giudiziarie condotte, tra l'altro, da Luciano Violante e Giancarlo Caselli. La richiesta di estradizione è stata firmata nel 2000 dal Guardasigilli di allora, che non era di Forza Italia e si chiamava Piero Fassino. Violante, Caselli e Fassino nel 2004 hanno avuto il buon gusto di dare garbatamente ai francesi degli imbecilli. Ma già allora erano stati notati sia il rumoroso silenzio di Prodi sia le prese di posizione a favore di Battisti di esponenti di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e dell'area disobbediente e no global oggi rappresentata in Parlamento dai vari Caruso

Dopo avere assicurato in televisione che non sarebbe scappato, nel 2004 Battisti si è reso latitante per evitare l'estradizione. Ma è una latitanza di Pulcinella, da cui ha scritto un nuovo romanzo in cui racconta proprio come si è sottratto all'arresto. Il suo editore, i suoi avvocati, i suoi amici sanno perfettamente dov'è, e la Francia non arrestandolo prende semplicemente in giro l'Italia. Dopo anni passati a darci lezioni di diritto e di democrazia, i francesi dovrebbero semplicemente vergognarsi della protezione che offrono a un volgare assassino. Invece, rimandano la palla nel campo italiano, confidando che il governo dell'Unione darà loro ragione. Se così fosse, la vergogna francese diventerebbe anche italiana, con buona pace dei figli delle vittime di Battisti che protestano ma che nessuno sta a sentire. Sul punto Romano Prodi ha finalmente qualcosa da dire?