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J. Gordon Melton - Andrea Menegotto, Reiki: tecnica o religione?, Leumann (TO), Elledici, 2005, 120, € 11,00

Recensione di Giandomenico Mucci, S.J. (La Civiltà Cattolica, anno 157, volume I, quaderno 3738, 18 maggio 2006)

In tutti gli esseri viventi scorre una energia (ki) universale (rei). Il flusso di questa energia può essere migliorato o corretto per ottenere salute e felicità. Occorrono i gesti di un iniziato che appoggia le mani su un’altra persona o se stesso oppure leva le mani in direzione dell'altro senza toccarlo. Gli iniziati imparano a dirigere il ki meditando su alcuni simboli, la cui conoscenza costituisce l'aspetto più segreto, esoterico, di tali pratiche. Queste idee stanno alla base del reiki, un sistema di guarigione spirituale nato in Giappone e diffuso in Occidente negli stessi anni del New Age e del Next Age. Ne è stato fondatore il giapponese Mikao Usui (1865-1926) e apostola Hawayo Tarata (1900-80). Il movimento conta oggi decine di migliaia di scuole.

Il reiki è una tecnica o una religione? È certamente radicato in una concezione del mondo di origine buddista e con apporti della religiosità popolare giapponese. Il parere degli AA: «Il reiki si pone in una delicata zona di confine lungo la “frontiera del sacro” e vive in una continua ambiguità nei rapporti tecnica-religione, profano-sacro, materiale-spirituale, corpo-spirito. A esso pare perciò ben adattarsi la categoria di “quasi-religione” elaborata con particolare riferimento al contesto statunitense per descrivere una serie di esperienze che non rientrano nelle categorie classificatorie ordinarie di “religione”» (p. 114s).


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J. Gordon Melton - Andrea Menegotto
Reiki: tecnica o religione?
Elledici, Leumann (Torino) 2005