CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne

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Pratica cattolica e minoranze religiose al centro Sicilia

di Valerio Cimino (La Sicilia, 27 giugno 2010)

Pubblicato il volume La Messa è finita? Pratica cattolica e minoranze religiose nella Sicilia Centrale di Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli, edito da Salvatore Sciascia, che presenta lo studio sociologico del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) dedicato all'analisi della pratica religiosa nella zona sud della provincia di Caltanissetta e in parte della provincia di Enna cioè nei 12 comuni della diocesi di Piazza Armerina. Uno studio che segue quello di due anni fa dal titolo La fatica della complessità. Pluralismo religioso nella Sicilia Centrale sulle nuove credenze e le nuove appartenenze religiose nello stesso territorio.

Il nuovo studio è stato realizzato con il contributo dell'Assessorato regionale dell'istruzione e con la fattiva collaborazione di mons. Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina. La ricerca sul campo è stata curata da Introvigne, Zoccatelli e Alberto Maira, collaborati da Mihaela Ibanisteanu. Il volume è diviso in tre parti: nella prima è presentato lo studio sulla frequenza ai riti religiosi, nella seconda sono descritte le diverse fedi religiose presenti nell'area della diocesi armerina e nella terza uno studio di Augusto Gamuzza sulla presenza islamica.

«Non si tratta di un approccio puramente sociografico che si accontenta della semplice raccolta quantitativa dei dati - afferma mons. Pennisi - ma di un lavoro che elabora e interpreta questi dati qualitativamente verificando le credenze e le appartenenze attraverso la frequenza ai precetti della messa domenicale, e dell'accostarsi a comunione e confessione almeno una volta all'anno».

Dalle interviste effettuate risulta che il 92% si dichiara cattolico, il 3,3% di nessuna religione e il resto di altre religioni. I cattolici sono il 95,8% a Butera, il 92,7 a Mazzarino, il 91,2% a Gela e l'89,6% a Niscemi. Solo il 27,2% afferma di partecipare ai riti religiosi ogni settimana con punte del 45,8% a Butera e del 36,4% a Mazzarino. Solo il 17,2% afferma di accostarsi ogni domenica alla comunione e l'11,8% al sacramento della confessione mensilmente.

Nella diocesi vi sono 28 realtà religiose definite di minoranza (esclusa ovviamente la religione cattolica) con 7.626 aderenti cioè circa il 3,5% della popolazione complessiva residente. Di queste 15 appartengono al cosiddetto «protestantesimo pentecostale» e raccolgono il 55,3% del totale di appartenenti a minoranze religiose. La più diffusa religione nell'area è la Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana (22,4% delle minoranze e 0,8% della popolazione) seguita dai Testimoni di Geova (21,1% delle minoranze e 0,7% dell'intera popolazione).

La Chiesa valdese a Riesi (nata nel 1871) ha avuto e ha ancora un rilevante ruolo sociale e culturale ma, secondo lo studio, conta oggi solo un centinaio di membri. Anche la Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana ha avuto il suo primo nucleo a Riesi (fondato nel 1922) e, dopo la seconda guerra mondiale si è diffusa a Niscemi e a Gela dove oggi vi sono due comunità che operano anche tramite Radio Evangelo.

A Gela, caso di grande interesse per la sua particolarità, gli appartenenti a religioni di minoranza sono circa 4.400 cioè il 5,7% della popolazione complessiva che è di 77.175 residenti.

Oltre le interviste gli autori, con l'aiuto di oltre 200 collaboratori appositamente formati, hanno verificato "sul campo" la partecipazione alla messa in tutte le parrocchie della diocesi nello stesso fine settimana. I dati ottenuti evidenziano che a fronte del 92,2% di cattolici quelli che vanno a messa ogni domenica sono solo il 18,5% e i praticanti occasionali il 51,4%.

Differenze evidenti vi sono tra i dati riferiti ai vari comuni: a Niscemi va a messa ogni domenica solo il 9,4% mentre nella vicina Butera tale dato sale al 36,4% ed anche a Gela, dove vi sono numerose minoranze non cattoliche, il dato è superiore alla media. Va anche sottolineato che nella diocesi armerina il 98% degli studenti si avvale della religione cattolica e una percentuale analoga di contribuenti firma per l'8 per mille alla religione cattolica.