CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne

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L’indifferenza religiosa dei nuovi pagani

di Andrea Gagliarducci (La Sicilia, 19 giugno 2012)

Piazza Armerina specchio d’Italia. Una ricerca fatta nella diocesi di Piazza Armerina dal Cesnur (il Centro studi sulle nuove religioni) racconta della prima “generazione incredula”, i cosiddetti “gentili senza cortile”. Non sono gli atei che sono alla ricerca di qualcosa. È piuttosto l’indifferentismo religioso a farla da padrone. I dati della ricerca del Cesnur raccontano che il 70 per cento della popolazione si caratterizza per non essere più in contatto con alcuna forma organizzata di religione. E a questo si aggiunge la realtà relativa agli atei che si attestano al 7 per cento della popolazione. Ma se l’ateismo risulta pressoché costante, il fenomeno più interessante sembra essere costituito dell’aumento di persone talmente tiepide nei confronti della religione, fino a rasentare l’indifferenza.

Il merito della ricerca è distinguere diverse categorie di ateismo. Ci sono gli atei forti, ovvero quelli che professano “un ateismo sistematico, ispirato ad ideologie del secolo scorso”, e che oggi si caratterizza dalle campagne pubblicitarie per gli atei e dall’atteggiamento ostile alla Chiesa. E ci sono gli atei deboli, ovvero coloro che praticano un ateismo “disimpegnato” (48,4% delle risposte) ritenendo che le difficoltà della vita di oggi soprattutto in questo momento di grave crisi, non lascino tempo e spazio alla religione.

È un dato significativo: dimostra che la Chiesa e le altre comunità religiose non sono capaci di dare una risposta di senso a partire dalla fede e ai bisogni della vita quotidiana.

E qui si innesta un’altra categoria particolarmente importante: “i lontani dalle forme istituzionali della religione”. Questi non si proclamano atei, ma anzi si dichiarano credenti o anche cattolici, e sono persone che professano per cosi dire un cattolicesimo meramente culturale che danno per scontato senza porsi ulteriori interrogativi sui contenuti della fede e senza preoccuparsi dell’incoerenza sul piano della pratica religiosa. È un fenomeno che lo stesso Benedetto XVI non mancò di notare già durante la sua prima esperienza come viceparroco, durante le ore passate in confessionale. A quell’indifferenza, a quell’allontanarsi dalla fede cattolica, Joseph Ratzinger diede il nome di nuovo paganesimo, e vi dedicò un saggio: “I nuovi pagani e la Chiesa”.

Possono i lontani della ricerca Cesnur essere accostati ai nuovi pagani delineati da Joseph Ratzinger negli anni Cinquanta? Forse sì. Di nuovo c’è una diffusione di un pensiero debole - e infatti l’ateismo debole raddoppia quasi il dato dell’ateismo forte, 5 per cento contro 2,4 per cento - e una scarsa conoscenza del fenomeno religioso. E infatti, la ricerca indaga anche sulle cause che tengono così tanti italiani lontani dalla religione istituzionale e in particolare dalla Chiesa cattolica. La risposta più frequente è la convinzione che ormai la religione abbia poco da dire sui problemi concreti della vita contemporanea. E poi le ragioni ideologiche - con la scienza, la religione non serve - il rifiuto dell’insegnamento morale delle Chiese, gli scandali sui preti pedofili e le polemiche sulle ricchezze e i privilegi fiscali della Chiesa.

È il numero dei gentili senza cortile a colpire: circa 3 milioni sul numero totale degli italiani adulti, un numero che resta stabile, senza crescere, dal1990 ad oggi.

«Ben diverso però - spiegano Introvigne e Zoccatelli, che hanno curato la ricerca - è il discorso sui lontani dalla religione». Questi “lontani”, sommando le persone che si dichiarano “spirituali ma non religiose” e quelle che “credono, ma non partecipano attivamente alla vita religiosa” sono il 63,4% del campione, con differenze non significative fra maschi e femmine, ma con un aumento correlato sia all’istruzione sia all’età, Sommando agli atei questi “lontani” si arriva al 70,8%.

Come rispondere a questo ateismo? Dice Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina: «Soprattutto si tratta per i cattolici di rispondere alla sfida dell’ateismo contemporaneo impegnandosi nell’avventura di “una nuova evangelizazzione” per ricoprire la gioia del credere e ritrovare l’entusiamo nel comunicare la fede».

Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli, Gentili senza cortile. «Atei forti» e «atei deboli» nella Sicilia Centrale