CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne

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Gentili senza cortile. “Atei forti” e “atei deboli” nella Sicilia Centrale

(Il Foglio, 4 luglio 2012)

Nella tradizione ebraica i non ebrei non potevano entrare nel Tempio, ma avevano il diritto di seguirne i riti dal cortile: uno spazio che col tempo i mercanti avevano usurpato, provocando il famoso, duro intervento di Gesù per scacciarli. Proprio a quel “Cortile dei Gentili” si riferì Benedetto XVI quando in un discorso del 21 dicembre 2009 propose l’apertura di un analogo “spazio” metaforico “dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo ministero”. Ma accanto ai non credenti disposti al dialogo ci sono sia “nuovi atei” dichiaratamente ostili all’idea stessa di fede, sia “i molti che, senza pretese intellettuali, restano totalmente indifferenti al richiamo della religione, o dichiarano brutalmente di avere cose più importanti e più urgenti da fare”. Gli autori, sociologi delle religioni (Introvigne è stato anche rappresentante per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione all’Osce), hanno preso in esame un’area della Sicilia centrale. Ne emerge che gli atei “forti”, “in parte residuo di un ateismo ideologico del secolo XX, in parte frutto di campagne antireligiose più recenti”, non oltrepassano il 2,4 per cento. Ma c’è anche un 5 per cento di “atei deboli” per cui semplicemente la vita di oggi non lascia più spazio alla fede, e addirittura un 63,4 per cento di lontani. Italiani che continuano a dichiararsi spirituali, religiosi e anche cattolici, ma senza più alcun vero rapporto con la religione istituzionale.

Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli, Gentili senza cortile. «Atei forti» e «atei deboli» nella Sicilia Centrale